mercoledì 16 marzo 2011

La spesa, che stress!

Mix & Remix, Infrarouge 8.3.11

Mercoledì pomeriggio, come i ragazzi delle medie: non lavoro.

Scarpe da tennis e tuta, me ne vado a fare la spesa.

Completamente rilassato. Mi piace fare la spesa. Adoro scegliere con cura i prodotti che mangio e vanno a costituire parte di me. Del mio corpo ma anche della mia mente.

“Der Mensch ist was er isst” scrisse il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach.

Ci tengo: un’alimentazione sana, variata e se possibile ecologica e locale.

Inoltre tira, va di moda. Il negozio è tappezzato: bio, terrabio, biosuisse, equo,solidale, vegano, locale, farma bio, bio, bio, bio. Che non è l’onomatopea del verso dei pulcini, bensì una nuova declinazione di Dio: Bio.

Siamo quasi in primavera, é il periodo degli asparagi. Asparagi bio e equo solidali. Dal Perù. Però bio.

Bio cane! (bestemmia ecologica)

A basso impatto ambientale: trasportati via nave, passando per lo stretto di Panama, i miei amati asparagi giungono al porto di Rotterdam da dove, via camion, sono trasportati in Svizzera.

Un cartello lo spiega: via nave dal Perù gli asparagi hanno lo stesso impatto che quelli importati dall’Ungheria.

Opto per quelli peruviani. Sono bio.

Un piccolo sfizio questi asparagi. Ma almeno purifico un po’ i reni.

Ramasso qualche altro alimento e vado alla cassa.

Rilassato.

C’è coda, agitazione, fermento. Bambine bambini mamme e papà: strilla, urla, gira anche qualche schiaffo.

Io?

Relax.

Rilassato. Non ho niente da fare.

Arriva il mio turno: “Sono 57 franchi e 20. Però oggi é mercoledì, se acquista ancora per 2 e 80, che ne so un pacchetto di cicche, potrà ricevere il super nano d’oro, il jolli imbattibile. Disponibile solo oggi”.

“Il super nano jolli? No grazie, non sono interessato. Va bene così, cinquantasetteeventi!”

All’improvviso la signora alle mie spalle con un mostriciattolo nel carrello e un altro che sbraita avvinghiato al suo braccio come fosse un anaconda mi dice:

“Scusi signore, se le do io i soldi aggiungerebbe queste caramelle alla sua spesa? Così i miei bambini avranno tutte e due il loro super nano jolli e non ci sarà la guerra”.

“Ehm..la guerra? Ma si figuri signora, a questo punto compro le cicche e prenda pure il jolli..”

“Grazie, che gentile..”

“Io le do dieci franchi, se me lo dà a me il jolli!” E vedo una signora sventolare un biglietto giallo e la sua bambina che strilla isterica: “il jolliiiii; il jollllllliiiii; il jollliiiiiiiiiii”. “Dieci franchi se lo da a me, davvero! La prego, per favore”.

Mentre cerco di spiegare, con la mia consueta calma, che non è questione di soldi le due mamme cominciano ad insolentirsi:

“C’ero prima io..”

“Io offro di più..”

Improperi, insulti, insolenze,villanie, irrisioni, vengono scomodati santi madonne animali:

“*ç%&)?`%+”

“”*/&ç***/+)”

Rimetto le mie cicche al loro posto, pago i miei cinquantasetteeventi.

“Cinquantasetteeventi”!

“Ce l’ha la carta Cumulus?”

I miei occhi parlano da soli: “No…no, non ce l’ho…”

Aria.

Io che pensavo ai miei asparagi. Alle divinità bio.

Il problema è serio. Un paese invaso. Un esercito di 50 milioni di nani sta sommergendo la popolazione. Una specie di massaggiatore ovetto vibrante sexy che sta facendo impazzire bambine bambini mamme papà nonni bisnonni.

E anche me. Che ero completamente rilassato.

Ora mangio rabbia. Sono rabbia.

Ma è solo un gioco: la nanomania!

La nanofollia!

50 milioni di nani. Banditos, animalos, mostros, roboz.

50 milioni di supposte che non dico cosa ne farei. Al signor M.

Così, per gioco.

2 commenti:

  1. ma poi sembrano dei farmaci!
    li ho cercati, il sito ha anche un volume assurdo

    v

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  2. Very enlightening and beneficial to someone whose been out of the circuit for a long time.

    aromatherapy

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