martedì 16 agosto 2011

Ticino - Italia: Lega contro Lega!


(Mix e Remix) Siamo sempre stranieri di qualcuno...

I punti cardinali sono un concetto relativo. Come ci scherza lo scrittore Hugo Loetscher, essi cambiano in funzione di quello che occupa il centro della carta. Vi è sempre un meridione del sud, un settentrione del nord. Essendo ticinese, vengo dal sud della Svizzera. Per gli svizzeri tedeschi sono addirittura mediterraneo. Tuttavia, per gli italiani, il Ticino è il nord.

Il sud non è soltanto un concetto geografico. Dopo avere preso delle significazioni politiche negli anni della guerra fredda (est/ovest), la semantica dei punti cardinali attribuisce al sud delle condizioni socio-economiche come povertà e sottosviluppo. Dal sud vengono per esempio i migranti che cercano fortuna e lavoro nel ricco nord.

Alla frontiera italo - svizzera, la relatività del sud e del nord prende una dimensione grottesca che mette in evidenza la fluidità e l’inutilità di questo genere di categorizzazioni. La vacuità di quei partiti politici (di bassa lega) che utilizzano l’odio contro gli stranieri è qui messa in risalto dalla geografia. Basta varcare la frontiera per far diventare se stesso uno straniero, per passare dallo statuto di cittadino del nord a quello di migrante del sud. L’illustrazione di questo non senso, di questa assurdità politica purtroppo alla moda, sono le due Lega, quella dei ticinesi in Svizzera e quella Nord in Italia.

I due movimenti, che beneficiano di un ampio consenso popolare nelle due regioni, pur essendo ideologicamente vicini, si trovano attualmente in combutta.

La Lega Nord è il primo partito delle regioni italiane limitrofe al Ticino. Questo partito ha costruito la sua identità opponendo gli italiani del sud a quelli del nord. Preconizzano la secessione della Padania, un’entità geografica politicamente e storicamente inesistente. Naturalmente, i migranti che vengono ancora più da sud, da un mezzogiorno chiamato Nord Africa, sono diventati il bersaglio preferito del partito. In generale per questo movimento nordista, il sud è sinonimo di fancazzismo, lavoro rubato e criminalità.

Ora, numerosi sono quegli elettori della Lega Nord che varcano la frontiera nord per lavorare. Cinquantamila persone residenti in Italia lavorano in Ticino. In quel Ticino dove, soprattutto strumentalizzando l’odio verso i lavoratori frontalieri, un’altra Lega è diventata il primo partito del cantone. I lavoratori italiani elettori della Lega si trovano così in una situazione che li vede allo stesso tempo ricoprire il ruolo di accusati e d’accusatori, di stranieri e di xenofobi, di gente del nord e di migranti del sud.

La caccia ai lavoratori frontalieri fomentata in Ticino per il partito/famiglia di Bignasca ha creato delle tensioni con la Lega Nord. Delle tensioni esacerbate dalla recente decisione del governo ticinese di bloccare la metà dei ristorni delle imposte dei frontalieri dovute ai comuni di residenza di questi ultimi. Una decisione che riprende una promessa elettorale della Lega dei ticinesi. L’altra metà è stata depositata su un conto, nell’attesa che l’Italia accetti le condizioni evocate dalla Lega, come la negoziazione di un nuovo accordo d’imposizione e la cancellazione della Svizzera dalla lista nera dei paradisi fiscali stabilita dal ministro italiano Giulio Tremonti.

Questa decisione penalizza pesantemente i 340 comuni delle tre provincie italiane toccate dalla misura. Ora, questi comuni, che hanno un gran bisogno di questo denaro, sono in maggioranza governati... dalla Lega Nord.