sabato 8 gennaio 2011

OGM, WikyLeaks e l'acqua calda!

Alcuni file di WikyLeaks confermano in maniera palese il rapporto tra amministrazione statunitense e industria agrochimica.



Che gli Stati Uniti fossero i più grandi difensori degli organismi geneticamente modificati (OGM) non é certo una novità. Le biotecnologie agricole sono nate negli USA ed é in questo paese che si sono sviluppate maggiormente, approfittando di una legislazione favorevole, scritta a quattro mani dagli stessi fabbricanti con l’aiuto di funzionari amici. Non si contano nemmeno più i casi, taluni davvero clamorosi, d’inciuci tra rappresentanti dell’industria biotech (Monsanto, Dupont, Dow, ecc. ) e l’amministrazione americana (FDA, USDA, USAID, etc.).

Attualmente gli Stati Uniti sono il principale produttore ed esportatore di prodotti agricoli geneticamente modificati. In questo settore gli USA si sono spesso opposti all’Unione Europea e alla sua legislazione, più restrittiva e fondata sul principio di precauzione (si ricorda per esempio il ricorso depositato dagli USA presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio)

Vista la premessa, non sorprendono quindi i documenti di WikiLeaks analizzati dall’edizione del 3 gennaio del quotidiano londiense « The Guardian ». Non sorprendono, ma si tratta comunque di documenti molto interessanti che confermano, qualora ce ne fosse bisogno, il fatto che gli OGM sono imposti al mondo in quanto elemento strategico dell’egemonia americana.

Vediamo brevemente cosa è emerso da questi file, riprendendo in parte l’articolo del Guardian.


Da alcuni documenti della diplomazia statunitense si apprende che l’ambasciata americana di Parigi consigliò Washington di intraprendere una guerra commerciale (« military-style trade war ») contro i paesi membri dell’Unione Europea opposti agli OGM. In risposta all’opposizione francese ad una varietà di grano OGM della Monsanto, l’ambasciatore Craig Stampleton domandò a Washington di penalizzare l’UE e in particolare quegli stati opposti alle agr.obiotecnologie L’ambasciatore propose l’instaurazione di una lista di ritorsioni da compiere verso questi stati « colpevoli » :

« Mission Paris recommends that that the USG reinforce our negotiating position with the EU on agricultural biotechnology by publishing a retaliation list when the extend "Reasonable Time Period" expires »

Da altri file emerge la forte volontà statunitense di ergere l’agricoltura genetica ad imperativo commerciale e strategico della propria politica estera, imponendo questo tipo di tecnologie anche alle popolazioni contrarie al loro utilizzo. Per esempio, data l’opposizione agli OGM di molti vescovi cattolici, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, gli USA hanno fatto pressioni affinché il papa esprimesse il proprio supporto. L’ambasciata statunitense in Vaticano intendeva muoversi per incoraggiare i dignitari religiosi e riconsiderare i loro punto di vista critico sull’agricoltura genetica:

[…] when individual Church leaders, for ideological reasons or ignorance, speak out against GMOs, the Vatican does not -- at least not yet -- feel that it is its duty to challenge them. Post will continue to lobby the Vatican to speak up in favor of GMOs, in the hope that a louder voice in Rome will encourag individual Church leaders elsewhere to reconsider their critical views.

Infine, altri file di WikiLeaks confermano che i diplomatici USA lavorano direttamente e intimamente con le compagnie biotech, in particolare Monsanto. Il file dell’ambasciata americana di Madrid mette l’accento sul pericolo rappresentato per la multinazionale di St. Luois dalla crescente opposizione contro il mais MON-810 in Spagna (in particolare presso i vari parlamenti regionali).

Considerando che il paese iberico rappresenta da solo il 75% del territorio europeo coltivato con questo mais transgenico:

" The sentiment echoed by supporters of agricultural biotechnology regarding a ban on MON810 cultivation in Spain is that "If Spain falls, the rest of Europe will follow."

Il file si conclude con una domanda da parte di un ministro spagnolo e di Monsanto affinché il governo statunitense metta in atto un piano d’azione in favore delle biotecnologie in Spagna e faccia pressione su Bruxelles.


Queste prese di posizione confermano da un lato il fatto che l’avvento di WikyLeaks e dei cablogate non ha di per se che confermato l’esistenza…dell’acqua calda. Niente di nuovo, quindi. D'altro canto é sempre bello avere una conferma precisa e ufficiale di quello che da anni molti critici vanno dicendo. C’é una strategia a lungo termine, precisa e chiara, messa in evidenza dalle minacce di rappresaglie economiche e pressioni diplomatiche, che sottolinea come le multinazionali agrochimiche occupino gli apparati più alti del potere per imporre i loro prodotti nel cuore dell’agenda economico-politico internazionale.

Weakyleaks é così una manna dal cielo per chi si batte contro determinate ingiustizie e non ha le prove, concrete e tangibili, che queste ingiustizie siano manovrate direttamente dai poteri compiacenti. Ben venga quindi la trasparenza, la conferma dell’ovvio. Ben venga l’acqua calda.


Referenze:

http://www.guardian.co.uk/world/2011/jan/03/wikileaks-us-eu-gm-crops

http://wikileaks.ch/cable/2009/11/09VATICAN119.html

http://213.251.145.96/cable/2007/12/07PARIS4723.html

http://213.251.145.96/cable/2009/05/09MADRID482.html

http://www.stopogm.ch/

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