domenica 24 aprile 2011

Il supermercato della discordia!




In Gran Bretagna la distribuzione alimentare è dominata da un gigante che prende il nome di Tesco. La terza catena di supermercati del mondo possiede 5000 punti vendita di cui 2715 nel solo Regno Unito.


Un colosso in continua espansione. Il nuovo concetto è quello dei Tesco Express: dei mini-empori che vengono aperti nei vari quartieri delle città britanniche. Una sorta di ariete che sbarazza via la piccola concorrenza e prepara il terreno per il controllo totale della distribuzione alimentare. In effetti, una volta un Tesco Express aperto, gli altri negozi del vicinato saranno costretti a chiudere, schiacciati da una concorrenza impari.


La biodiversità commerciale della città è minacciata, il quartiere è conquistato, standardizzato, omologato sotto un’unica insegna: “Tesco”. La concentrazione e la standardizzazione dei luoghi commerciali sono fenomeni che stanno colpendo tutte le nostre città: supermercati, caffè, ristoranti, panetterie, negozi, cinema, librerie, farmacie, tutto stramaledettamente uguale, omologato e incolore. Tutto clonato dappertutto.


Questo monocromo non è però piaciuto agli abitanti del quartiere Stokes Croft di Bristol, città di 400 mila abitanti e 32 supermercati Tesco. Stokes Croft è un quartiere colorato, un sobborgo definito “alternativo”, abitato da cittadini che non hanno visto di buon occhio l’arrivo di un nuovo e grigio Tesco Express. Mezzo migliaio di abitanti del quartiere si è quindi radunato di fronte al negozio incriminato e lo ha letteralmente assaltato. Ne sono seguiti scontri con la polizia che si sono protratti per una notte intera. Già nel febbraio 2010 vi era stata una manifestazione nel quartiere per lo stesso motivo. L’anno prima invece, un’altra protesta aveva coinvolto i cittadini di North Street, sempre a Bristol: l’annuncio della locale squadra di calcio, il Bristol City Football Club, di vendere lo stadio per farci costruire un supermercato aveva fomentato le ira dei commercianti (vedi il filmato alla fine del testo).


Certo, il Tesco Express aprirà malgrado le barricate e i vetri in frantumi, così come al posto dello stadio sorgerà un super centro commerciale. Ma una popolazione che si ribella al fenomeno della standardizzazione, del tutto uguale dovunque, è un segnale interessante.


Il pericolo di impersonalità in cui stanno cadendo le nostre città non è da sminuire. Ogni piccola libreria, negozio o negozietto che chiude è un impoverimento, un passo verso il grigio.


Fonti:

La Repubblica, 24.04.2011
http://www.bbc.co.uk/news/uk-england-bristol-12607739
http://www.dailymotion.com/video/xcfvuv_protest-at-tesco-opening-in-bristol_news


3 commenti:

  1. se non c'era il teschio morivo di fame, però. Quanto si mangia male in inghilterra ??

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  2. duane reade si chiama il teschio new yorchese. ad ogni angolo, ad ogni ora. non nel mio quartiere, però. qui un sacco di piccoli empori che ricordano l'usego in via sirana : polvere, figurine panini e odore di spezie!

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  3. e semi di piante cinesi

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