martedì 12 gennaio 2010

Arance meccaniche!




Fino a ieri non conoscevo l’esistenza della cittadina calabra di Rosarno. Considerata questa mia ignoranza mi è impossibile soffermarmi a commentare fatti sui quali non dispongo le necessarie conoscenze. La situazione che si è creata in questa periferia dell’umanità, dove 1000 braccia di colore vivono ammucchiate come larve in una ex cartiera dismessa, appare troppo complessa per uno che non la conosce da vicino. Un mix di criminalità organizzata, razzismo, malgoverno, lavoro nero, corruzione, diritti negati, poltica d'immigrazione fallimentare, agricoltura in difficoltà, ecc. Lavoratori immigrati che si ribellano per un briciolo di dignità. Cittadini italiani che si ribellano alla rivolta degli immigrati. Uno Stato assente. La criminalità organizzata che sfrutta e comanda, difende e produce. Il caos, l’Italia nel 2009. Vien da chiedersi: è questa una società?

Sorseggio una spremuta d’arancia e mi sento in colpa della mia cecità. Chissà da dove arriva questo frutto? Da Rosarno o da chissà quale altro lager italiano. Speriamo di no, ma le probabilità sono molte. Perché costano così poco queste cavolo di arance? Come farebbero a essere concorrenziali senza le braccia sfruttate che le raccolgono?

L’industria degli agrumi calabrese appare in difficoltà sui mercati internazionali, e questo malgrado il costo irrisorio della manodopera. Tuttavia il maltempo in Florida, che ha creato ingenti danni agli agrumi, dovrebbe accrescere i prezzi internazionali delle arance. Questo potrebbe favorire la concorenzialità delle arance della Piana di Gioia Tauro. E il mercato globale!

Come farebbe l’agricoltura italiana (e non solo l’agricoltura, e non solo in Italia) a sopravvivere alle sfide di questo mercato senza la manodopera sottopagata? Che ne sarebbe di noi, della nostra economia senza i nostri schiavi, le nostre bestie da soma, i nostri aratri umani?

Questi per 25 euro al giorno raccolgono meccanicamente arance e vivono ammassati in un marcio capannone. L’unica possibilità di far conoscere la loro situazione è la rivolta violenta. Questo popolo di invisibili indispensabili si ribella e tutti ora si scandalizzano. Circa un anno fa è stato pubblicato un libro: « Gli africani salveranno Rosarno. E, probabilmente, anche l’Italia”. Io (purtroppo) non l'ho letto. Nessuno (purtroppo) sembra averlo letto.
Nel 2005 "medici senza frontiere" (si proprio loro, normalmente presenti in Afghanistan o nel Darfour) stilava il primo rapporto sulla situazione venutasi a creare nei campi del sud Italia. Il rapporto s’intitolava: “I frutti dell’ipocrisia. Storia di chi l’agricoltura la fa. Di nascosto.

Rosarno lo conosco da oggi, ma Rosarno è vecchio e Rosarno non è solo. Speriamo si fermi la rivolta, speriamo si fermino le telecamere. Speriamo ritorni l’invisibile. Chiudiamo gli occhi, mettiamo qualche gabinetto chimico che ci pulisca la coscienza. L’importante é mangiare le nostre arance a basso costo, serenamente. Ciechi.


Fonti:

http://www.medicisenzafrontiere.it/Immagini/file/pubblicazioni/RAPPORTO_frutti_ipocrisia.pdf

http://www.newsfood.com/q/aab431f2/rosarno-7-mila-imprese-agricole-in-italia-gestite-da-extracomunitari/

http://filosofoaustroungarico.blogspot.com/2010/01/gli-africani-salveranno-rosarno-mangano.html

http://www.terrelibere.org/arance-amare-a-rosarno-tra-i-braccianti-immigrati

http://scrivolibero.blogspot.com/2009/11/lanima-ai-signori-delle-arance.html

http://fortresseurope.blogspot.com/

1 commento:

  1. Una volta, la cara professoressa di storia delle idee politiche, Biancamaria Fontana, disse commentanto il risultato delle elezioni a un'italiana in privato:"sono stata a Milano ad accompagnare mia madre al seggio elettorale; impressionante, tanti di quei individi... No, l'Italia é ancora sostanzialmente un paese fascista!"

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