venerdì 31 luglio 2009


Consiglio di lettura: “Animal tropical” di Pedro Juan Gutiérrez

Dopo un 2009 piuttosto avaro di letture appassionanti e appassionate, ecco finalmente un libro che ho letto in un fiato, abbandonandomi al piacere di una vera lettura.

Ambientato tra l’Avana e la Svezia, l’autore/protagonista Pedro Juan, ci racconta la sua vita da Animal Tropical, scandita da musica, rum, sigari e sesso con quest’ultimo protagonista indiscusso del romanzo. Le pagine trasudano le vicende sessuali tra Pedro Juan e la sua jinetera Gloria, scandite dal calore dei tropici e dalle abitudini e i ritmi della vita quotidiana della Cuba del dopo periodo éspecial.
Pedro Juan parte poi in Svezia, invitato da un università, per colmare fisicamente l’amore che lo lega ad Aneta. In terra scandinava il protagonista è un animale in gabbia, le differenze tra i due mondi sono troppo evidenti. Pedro Juan cerca di far capire il suo essere animal tropical alla cara amante svedese, che a fatica cerca di assecondarlo liberandosi pian piano dei suoi pudori. Tuttavia il richiamo dell’isola è troppo forte e Pedro Juan ritorna dalla sua amata Gloria e alla sua innata e libera sessualità cubana.

Un libro crudo e esplicito dove la difficile, ma spontanea e colorata, realtà cubana si mischia con la ricca, ma monotona e precisa, vita occidentale. Un libro dove la differenza tra Nord e Sud è esposta nelle pratiche più intime, messe a simboleggiare una differenza culturale che si può appianare ma forse non superare. Un libro inoltre, dove Cuba e la sua realtà vengono descritte, nel bene e nel male, attraverso lo sguardo cinico e realista del protagonista, lontano dal dibattito ideologico che caratterizza qualsiasi discorso relativo all’Isola

Frammenti:

Uno deve conservare il diavolo che si porta dentro. Se sei troppo buono ti schiacciano.
Adesso, fissando il soffitto me ne ricordo: “Se sei troppo buono ti schiacciano”. Proprio così. Mi devo rimettere in sesto e riprendere a essere diabolico come sempre. “Il figlio di puttana che mi porto dentro me si è addormentato, stando in questo paese” ho pensato. “Devo andarmene da qui, e subito. O finirò per rincoglionirmi”. Ho tirato verso di me Agneta e ci siamo stretti l’uno all’altra. Era completamente nuda e calda. Ho provato una piacevole sensazione di benessere. Ho chiuso gli occhi per riaddormentarmi e mi è tornato in mente il Dracula di Gloria. Non devo dimenticarmene più. Non posso permettere che il figlio di puttana si assopisca”.

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