martedì 29 marzo 2011

Blat(t)erare!

Evviva il calcio!


Ginevra, ieri mattina: da una Mercedes nera con targhe zurighesi scende Sepp Blatter, il presidente della FIFA. Ad attenderlo, nella stradina di ghiaia che taglia a metà il bel giardino del club svizzero della stampa, non c’è certo la folla delle grandi occasioni. Qualche giornalista, parecchi fotografi. Lo sguardo del presidente è sereno e disteso. Dispensa qualche sorriso, un ciao come stai ad un cronista inglese.


Accompagnato da due assistenti, un uomo vestito dei colori della FIFA che durante la conferenza non smetterà di leggere una rivista tipo Vanity Fair ed una donna in tailleur nero ed occhiali retrò. Blatter entra nella sala stampa e si sente a casa. Come prima di una partita importante ci si scambia dei piccoli omaggi. Dall’organizzazione dell’evento riceve un coltellino svizzero. In cambio regala un gagliardetto ufficiale della FIFA: “per decorare queste mura, un po’ troppo bianche..”


Titolo della conferenza: “Il successo straordinario della coppa del mondo 2010 in Sudafrica”.


Dopo che una settimana fa mi ero permesso di criticare l’enfasi con la quale veniva descritta la manifestazione sudafricana, ecco una buona occasione per fare il punto della situazione. Tuttavia, dalla presentazione di Blatter non ho ritenuto molto di nuovo. Il mondiale sudafricano ha generato il 59% di profitti in più rispetto a quello tedesco. La FIFA ha lasciato in Sudafrica qualcosa come 700 milioni di dollari, oltre ad aver avviato numerosi progetti di sviluppo come il famoso “foot for hope”. Insomma, un successo.


Dopo questo breve bilancio sulla passata edizione del mondiale, Blatter si è proiettato nel futuro, al prossimo mondiale brasiliano. “Non si avanza”, ha descritto così i preoccupanti ritardi che si stanno accumulando in Brasile. “Di questo passo” bacchetta il presidente “almeno per la Confederation Cup, la prova generale dei mondiali che si svolgerà nel 2013, non ci saranno partite a Rio e a Sao Paolo”.


In seguito Blatter ha spiegato la scelta della FIFA di assegnare i mondiali 2018 e 2022 a Russia e Qatar: “il calcio è un fenomeno globale, dobbiamo scoprire nuovi territori”.


Qualche apertura alla tecnologia, ad un eventuale “occhio di falco” che controllerà se la palla è entrata o meno in porta. Si testerà probabilmente in Inghilterra: “..in seconda o terza divisione..”.


La conferenza è finita, nessun accenno alle prossime elezioni all’interno della FIFA e nemmeno alle critiche ricevute alla presentazione del rapporto finanziario e alla questione dei bonus.


Alla domanda di una giornalista spagnola sull’esenzione fiscale della quale avrebbero beneficiato gli sponsor della FIFA in Sudafrica, Blatter non risponde. Il presidente preferisce le domande più inerenti al calcio giocato.


“Quale sono i suoi giocatori africani preferiti?”


“La lista è lunga. Potrei dire Adebayor che ad Arsenal segnava molto e ha continuato a farlo prima a Manchester ed ora Madrid. Per non parlare poi di Samuel Eto’o, ma qui non posso troppo esprimermi perché è nato il mio stesso giorno… “


Sepp Blatter preferisce quindi il calcio, quello vero, giocato sul campo undici contro undici. È così d'altronde che ha cominciato la sua conferenza. Parlando del lato sportivo dei mondiali, più particolarmente della finale:


“Per fortuna che al 114 minuto dei supplementari Iniesta ha consegnato alla Spagna una vittoria tutto sommato meritata. Un gol che ha evitato i rigori. Il calcio è un gioco collettivo, è peccato che diventi un gioco individuale. L’ultima volta che una finale si é chiusa ai rigori, a Pasadena nel 1994, è stato drammatico. Franco Baresi soffre ancora oggi a causa dell’errore dagli undici metri. Baggio, beh Baggio forse ha sofferto meno…”


Nessuno nella sala si è permesso di fare notare al presidente che cinque anni fa in Germania fu l’Italia a battere ai rigori la Francia, dopo un errore dal dischetto di Trezeguet. Eppure Blatter era presente alla partita... Che ciarlone.


Vocabolario:


Blat(t)erare: ciarlare confusamente, tartagliare. Esprimere qualcosa parlando a vanvera.


Blat(t)erone: Ciarlone, che parla senza senso.



5 commenti:

  1. Sepp Blatter critique "Brésil 2014" et frappe un journaliste infiltré!
    28 mars 2011 14:54

    Sepp Blatter était lundi en conférence de presse à Genève.

    Peu après le début de la conférence-presse une question posée par un jeune journaliste visant les revénues économiques de la FIFA, fait trembler le tabouret à Monsieur Blatter. Frappé par la question, tout en essayant de l'éviter, il se lance avec un saut qui rappelait les temps où il jouait au foot( et oui, il jouait au foot, pas avec le foot comme aujourd'houi). Le pauvre journaliste au nom F.F. essaye de le tapper avec sa chaussure, mais sans succès.


    L'avancée des travaux pour la Coupe du monde 2014 au Brésil ne rassure pas Sepp Blatter. Le président de la FIFA a indiqué que les stades n'étaient toujours pas prêts et que le pays sud-américain était même en retard sur l'Afrique du Sud.

    [...]

    si/alt

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  2. e poi, san isidro futbol: esilarante

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  3. eh, Blatter nel 2006 lasciò consegnare la coppa a Johansson, allora presidente UEFA. Si giustificò dicendo che essendo arrivate due europee in finale era giusto così, ma probabilmente non se l'é sentita di consegnare la coppa agli italiani e ha preferito fargli questo sgarbo..
    che uomo!
    cmq bravo Frank

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  4. Ehhe...grande Dan...ho fatto una piccola modifica, togliendo l'errore (penso che almeno alla partita era presente il Beppe)....che occhio cmq!!grande....

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