martedì 28 febbraio 2012

Cleptocratistan!


La Svizzera è un paese attrattivo. Non solo per i migranti che sfuggono dalla miseria e dalle barbarie, ma anche per il ricco parentado dei despoti dell’Asia centrale. Tuttavia, mentre sui richiedenti d’asilo si continua a polemizzare, sui cleptocrati kazaki e uzbeki vengono spese poche parole. E questo sebbene la loro presenza in Svizzera sia molto più inopportuna.
Già alla fine degli anni novanta, la giustizia elvetica bloccò diversi conti, ufficialmente aperti in nome dello stato kazako, ma che formalmente ospitavano i frutti della corruzione imposta dal clan al potere. Nel 1997, ottantaquattro milioni di dollari sono stati restituiti al paese sotto la supervisione della Banca mondiale. Oggi la dinastia kazaka è ancora sotto inchiesta per due casi di riciclaggio di denaro.
Il primo caso coinvolge Timur Kulibayev, magnate del petrolio e del gas nonché marito della figlia del presidente kazako Nusultan Nazarbayev. Kulibayev è sospettato dal Ministero pubblico della Confederazione di riciclaggio di denaro per circa 600 milioni di franchi. 
Nel 2004 Kulibayev è vicepresidente della società statale KazMunaiGaz. Approfittando della sua posizione, egli avrebbe acquistato una parte delle quote di questa società per 30 milioni di dollari per rivenderle poi  due anni più tardi a due holding private per 340 milioni di dollari. Secondo un articolo del Matin Dimanche, i benefici di quest’operazione illecita sarebbero stati depositati presso la sede ginevrina della banca PNB Paribas, sul conto della società Oilex controllata da un uomo di paglia di Kulibayev. Altri conti a Zurigo, Ginevra e Lugano, sarebbero intestati alla dinastia kazaka.
Il secondo caso vede coinvolto direttamente il presidente Nazarbayev. Nel 2006, quest’ultimo si sarebbe arricchito di 100 milioni di dollari appropriandosi illegalmente del gruppo televisivo Khabar Agency. Un’operazione svoltasi anche in questo caso grazie un uomo di paglia, in questo caso una donna, membra della missione kazaka presso le Nazioni Unite di Ginevra. La somma sarebbe depositata presso la sede di Zurigo del Credit Suisse.
Sempre secondo le Matin Dimanche, Dinara Kulibayeva è stata assunta nel 2006 da una società di Paradiso, la Viled International SA. Quest’ultimo è un gruppo kazako di distribuzione di prodotti di lusso, la cui sede risulta ora essere a Chiasso. Lo stipendio di 120 000 franchi annui indicato dal domenicale romando non sarebbe quindi bastato da solo per l’acquisto di una villa nel Canton Ginevra che, stando al foglio ufficiale, è costata 74.7 milioni di franchi. 
L’abitazione si trova a pochi passi da un’altra villa abitata da una figlia di un presidente di un Paese dell’Asia centrale. In un’abitazione più modesta di Cologny (solo 18 milioni di franchi) risiede, infatti, Gulnara Karimova, figlia del presidente (dal 1991) uzbeko Karimov. Modella, stilista, cantante, ambasciatrice del suo paese presso l’Unicef, Gulnara è anche un’importante donna d’affari che tira i fili dell’economia uzbeka e controlla il commercio di gas. Secondo le informazioni fornite da Wikileaks e riprese dal quotidiano leTemps, Gulnara Karimova comandava da Ginevra sulla società Zeromax GmbH di Zugo, la più grande esportatrice uzbeka di materie prime. Una società, ora liquidata, della quale le informazioni fornite dai cabli di Wikileaks hanno reso evidente il potere che esercitava sull’economia nazionale dell’Uzbekistan, povero paese, ricco di gas e gangrenato dalla corruzione. La sorella di Gulnara, Lola, e suo marito Timur Tillyaev possiedono anch'essi una villa nel Canton Ginevra (43.4 milioni di franchi),  a Vandoeuvres.
A proposito dell’indagine che coinvolge la coppia kazaka, il Consigliere nazionale ginevrino Luc Barthassat (PPD) ha recentemente depositato una mozione parlamentare dove chiede se la Confederazione intende interrogarsi sulla presenza in Svizzera di Kulibayev e sua moglie. La Confederazione, chiede Barthassat, intende inserire queste persone nella lista dell'Interpol?
Il Consiglio federale si avvale per ora del principio della presunzione d’innocenza. Il governo tiene tuttavia a rilevare che l'apertura di un'inchiesta per sospetto di riciclaggio di denaro da parte delle autorità penali sia un indizio del buon funzionamento del dispositivo svizzero di lotta al riciclaggio di denaro.
Già, ma se questo denaro fosse rifiutato prima? Inoltre gli investimenti di denaro illecito in immobili e commercio di materie prime non sono sottoposti alla legge federale sul riciclaggio. L'acquisto d'immobili rimane quindi un ottimo diversivo per piazzare denaro puzzolente. Ecco quindi comparire un’altra abitazione, questa volta sulle rive del lago di Lugano. Secondo un'inchiesta della tsr e un'altra del settimanale svizzero tedesco Handelszeitung, la coppia kazaka possiede una storica abitazione a Melide (la Romantica). Secondo il giornale economico, l’acquisto di questo immobile sarebbe stato finanziato dal denaro proveniente dalla privatizzazione delle compagnie statali kazakhe, alcune delle quali hanno ora sede in Ticino.









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