domenica 10 ottobre 2010

Di funghi e di frontiere...


“ […] Siamo in Ticino, paesi di bifolchi e terra di confine. Ci troviamo al sud della Svizzera. O meglio, siamo il sud della Svizzera. Il sud, da un punto di vista semantico, implica una connotazione negativa e d’inferiorità. Una volta erano l’est e l’ovest a farla da padrone, ma ora, complice la storia, si divide il globo sull’asse verticale dei punti cardinali (anche se l’aggettivo occidentale è ancora in voga, pur avendo connotati nordisti). Generalizzando, il Sud è quella parte del mondo sfruttata per arricchire il Nord. Il bello, si fa per dire, è che il sud ha il suo sud, ogni meridione ha il suo mezzogiorno. In effetti nord e sud sono un concetto relativo, sono una destra e una sinistra: dipende da che parte li guardi. A sud del canton Ticino c’è il Nord Italia, i cui abitanti si sentono dei veri settentrionali rispetto ai connazionali pugliesi, calabresi o siciliani. Non immaginano che in canton Ticino sono loro ad essere considerati meridionali.
Il sud è un capro espiatorio contro il quale sfogare il malessere, proprio e della società. Prendendo esempio dal Nord, capita che il Sud se la prenda…con il suo Sud. Così, in Ticino inveiamo contro gli italiani del Nord (e del Sud), in Nord Italia si scagliano con gli italiani del Sud. Questi ultimi se la prendono con i migranti che arrivano via mare da un sud chiamato Nord Africa. […]

Spesso la differenza tra un Sud ed un Nord (o tra il Nord ed il Sud) è un confine, luogo fittizio disegnato dalla storia con l’aiuto a volte della geografia. A separare il Ticino dall’Italia è spesso una barriera naturale: la cresta di una montagna, un lago o un fiume. Sono luoghi, quest’ultimi, abitati da esseri viventi indisciplinati. Un faggio, un capriolo, un pesce o un fungo sono immuni alla costruzione umana di confine. Per loro sud o nord è solo una questione di insolazione. Un fungo non è italiano o svizzero, ticinese o grigionese. Un fungo è un dono superpartes, spuntato dalla terra laddove le condizioni sono per lui le più ottimali. Un fungo è un essere apolitico.
Malgrado ciò c’è chi ha una visione più possessiva del fungo e cerca di stabilirne una proprietà a seconda del passaporto o della targa della macchina. In un periodo caratterizzato dall’odio verso il frontaliero, l’andare per funghi nei boschi del Malcantone, lungo il confine italo-svizzero, può minacciare gli umori e creare tensioni
[…]

A chi apparterrà il magico boleto?

[...] "


Prossimamente su “L’OrA DeLl’eREsiA!”....

5 commenti:

  1. Al nerch che l'ha cagnato.. =)

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  2. Abbasso i MiCoVa! Viva i fungiatt ticines!

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  3. Viva i funghi liberi!Viva i fungiatt internazionali....

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  4. se l'autore si riferisce al gruppo su facebook sta facendo politica laddove la politica c'entra come i cavoli a merenda. Fa sempre piacere che qualcuno ne parli, prova ne è che il suddetto gruppo conta molti adepti lombardi (oltre ai "bifolchi" ticinesi).
    Signor Franco, usi la sua Fantasy per chi, e purtroppo la nostra cronaca locale ne è esempio, esterna razzismo e intolleranza a suon di cartelloni pubblicitari contro i frontalieri...quelli si sono atti politici a mio modo di vedere ignobili.
    L'ironia è ben altra cosa, e se mi permette anche legittima dal momento che tante persone, al di là e al di qua del confine, hanno partecipato anche costruttivamente alla tematica da noi proposta.
    La invito pertanto ad andarsi a leggere con più attenzione il gruppo in questione.

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  5. L'autore non si riferisce nello specifico al gruppo nato su facebook ma in generale alla cronaca locale e alla creazione a fini politici (di "cadrega") di nemici, rivali, ladri e stupratori. Tutto ciò crea un clima di tensione non necessario e pericoloso.
    Forse però, stolto che sono, non capisco l'ironia di questi aizzatori.

    Il fungo é solo un'esempio grottesco di una situazione più seria. Con la mia fantasy ho voluto fare un po' d'ironia. Ironia, ad ognuno la sua; per taluni é una cosa, per altri ne é un'altra.

    L'idea del gruppo "fungiatt ticines" poteva anche essere simpatica. Si poteva parlare di funghi, di cucina, del problema della sporcizia nei boschi (difficile da imputare alla nazionalità piuttosto che all'educazione di un individuo),ecc. Non sarebbe però stato più opportuno, nell'immagine di presentazione, mettere una bandiera rosso e blù, piuttosto che un tricolore barrato?
    Leggendo con più attenzione "il gruppo in questione" non ho potuto fare a meno di notare qualche commento sulla bacheca. Commenti, questi, che mi fanno vergognare di essere quel "bifolco" ticinese che sono.

    Ma forse anche qui, la sana ironia non la capisco.

    Comunque non si preoccupi il gruppo su facebook non é il destinatario di questo scritto forse poco ironico. Non é politica, é un tentativo di sana immaginazione.

    Evviva i funghi!

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