domenica 1 agosto 2010

Feed the fat: brevi dal mondo degli sciacalli!


Odor di sciacallo:

Si è parlato nel post precedente della vorace pulsione dell’uomo sciacallo di trarre profitti dalla tragedie altrui. Si ricorderà l’esempio: Monsanto regala semenze tossiche alla popolazione di Haiti e, in collaborazione con l’USDA, lancia il programma “Winner” inteso a ricostruire l’infrastruttura agricola del paese caraibico.

Prerogativa di questo blog è il dubbio perenne verso questo tipo di iniziative dai nomi luccicanti. Lo ammetto: manco di garantismo e ho sempre il sospetto verso questo tipo di progetti (detti filantropici, benefici, umanitari, ecc.). Sono dell’opinione che dietro lo specchio semantico delle belle parole, l’obiettivo principale è di garantire il mantenimento di quelle situazioni (fame, povertà, ecc.) che si spaccia invece di voler cambiare.

A proposito, leggo in questi giorni del progetto “Feed the Future” (altro nome scintillante!), un’iniziativa, lanciata dall’accoppiata USDA e USAID, che propone di risolvere il problema della fame del mondo investendo 3.5 miliardi di dollari in tre anni in progetti di sviluppo agricolo e sicurezza alimentare.

Secondo la newsletter della Fondazione Diritti Genetici oltre a voler realizzare strategie di sviluppo agricolo basate sulle sementi biotech, il programma prederebbe anche “l’attuazione di una serie di riforme politiche – tra cui quella dei diritti di proprietà della terra – che facilitino gli investimenti del settore privato”. Chissà perché, ma sento odore di sciacallo… (1)

I soliti filantropi… licantropi:

Nel frattempo una coalizione di esperti e di gruppi della società civile statunitensi sta facendo pressione contro la proposta di riforma della legge “Global Food Security Act”, avanzata dai senatori Casey (dem.) e Lugar (rep.). In particolare si chiede di non coinvolgere le biotecnologie nei programmi di aiuto allo sviluppo agricolo. Secondo gli oppositori l’emendamento considera le biotecnologie agricole come l’unico metodo per risolvere le problematiche alimentari. I finanziamenti federali convoglierebbero così esclusivamente verso questo tipo di ricerca: "US$7.7 billion goes with the bill, and no other farming methods or technologies are mentioned”.

Inoltre, sempre secondo gli oppositori, questo emendamento é promosso da quel potente network costituito dall’agrobusiness con le ciclopiche organizzazioni pseudofilantropiche attive nel settore. Come sottolinea AGRA Watch “a closer look reveals how the Global Food Security Act is designed to promote the interlocking interests of big business, big philanthropy, US foreign policy and US aid”.

Agra Watch è un gruppo formatosi nel 2008 per supervisionare la partecipazione della Gates Foundation (tramite la consociata AGRA, “Alliance for a Green Revolution in Africa”) e per sostenere alternative ad uno sviluppo agricolo basato sulle biotecnologie. Secondo AGRA Watch, una potente rete filantropica costituita soprattutto dalla Bill&Melinda Gates Foundation e dalla Rockefeller Foundation, grazie alla loro enorme capacità finanziaria, orienta la maniera di intendere lo sviluppo agricolo globale: “The Gates Foundations, like other mega-philanthropies, use their financial power to push policies that they have decided are ‘needed.’ In this case, Gates has decided that GMOs are the solution for African agriculture”. I soliti filantropi… licantropi. (2)

La goccia:

In questi giorni scopro anche che il Senato USA ha approvato una riforma finanziaria intesa a regolamentare in modo più trasparente le transazioni riguardanti le merci agricole. La Fondazione Diritti Genetici parla di “evento di portata storica”. L’obiettivo della legge è quello di impedire il ripetersi di quelle speculazioni sulle materie prime agricole (commodities) così dannose per la sicurezza alimentare del pianeta.

Come sottolinea il recente rapporto della ONG britannica World Development Movement (WDM), nel biennio 2006-2008, banche e fondi speculativi hanno gonfiato il mercato alimentare con una bolla speculativa che a creato un’impennata dei prezzi e di conseguenza ridotto alla fame le popolazioni più vulnerabili. Vincitori e vinti: secondo il rapporto di WDM la banca Goldmann Sachs ha chiuso il 2009 registrando un miliardo di dollari di extraprofitti originati esclusivamente dalla speculazione sulle materie prime. Gli investimenti legati alle materie prime sono passati dai 13 miliardi di dollari nel 2003 ai 260 nel 2008. In due anni il prezzo del mais è aumentato del 180%, quello del frumento del 108%, quello del caffè del 70%, eccetera eccetera.

Secondo l’Istituto per la politica commerciale e l’agricoltura (IATP), un organismo che fa parte di una coalizione che supervisiona il mercato delle commodities, “the Senate bill helps make the market function like a market should – in a open and transparency way, instead of like a casino where only five big financial firms know what is going on”. Naturalmente bisognerà vedere se effettivamente cambierà qualcosa e quanto ci si metterà ad aggirare gli ostacoli (fatta la legge trovato l’inganno!). Inoltre, come sottolinea l’articolo della fondazione “Terra Madre” bisognerebbe ampliare una regolamentazione del genere a tutti i maggiori mercati finanziari (quello britannico per esempio). In questo momento però prendiamo questa legge in modo positivo: una goccia nel mare (o nel deserto)... (3)

Referenze:

1)
http://www.fondazionedirittigenetici.org/fondazione/new/displaynews.php?id=513
http://www.feedthefuture.gov/
[…] “Increase access to affordable agricultural inputs and improved techniques and technology, including agricultural biotechnology, high quality seed, livestock feed, fertilizer, and best management practices” […] “Strengthen property rights to land and other productive assets” […]
http://www.feedthefuture.gov/FTF_Guide.pdf

A proposito di “Feed the Future” così si esprime Mr. Gerald Steiner, Executive Vice President, Sustainability and Corporate Affairs di Monsanto: “Our company has made a three-pronged commitment to improve sustainable agriculture: We will do our part to help farmers double yields in our core crops of corn, cotton and soybeans between 2000 and 2030, while producing each bushel or bale with one-third fewer resources in aggregate (such as land, water and energy […]We made this commitment in recognition that we are privileged to work in an amazing industry – agriculture – that is at the heart of some of our planet’s biggest challenges, ranging from hunger, malnutrition and rural poverty to land degradation, water scarcity and climate change. […]
That’s why I am so excited by Feed the Future and its inclusive approach to making measurable and sustainable progress in agricultural development. Monsanto, as one partner among many, stands ready and willing to contribute to this initiative. We want to do our part to help achieve the Millennium Development Goal of halving the proportion of people suffering from hunger and poverty with urgency […]” http://www.internationalrelations.house.gov/111/ste072010.pdf


2)
http://www.fondazionedirittigenetici.org/fondazione/new/displaynews.php?id=513
http://laudyms.wordpress.com/2010/06/21/stop-global-food-security-act-promoting-gmos/
http://www.pambazuka.org/en/category/comment/65080
http://www.seattleglobaljustice.org/wp-content/uploads/AWbrochure.pdf
http://loradelleresia.blogspot.com/2010/02/le-cause-dei-dati-allarmanti-sullo.html

3)
http://www.fondazionedirittigenetici.org/fondazione/new/displaynews.php?id=512
http://www.iatp.org/iatp/press.cfm?refID=107506
http://www.iatp.org/iatp/publications.cfm?accountID=451&refID=104414
http://loradelleresia.blogspot.com/2009/07/il-cibo-nellanno-della-grande-crisi.html
http://www.terramadre.org/pagine/leggi.lasso?id=C2744B8811c0616C47rwq322EBA5&ln=it&tp=3&-session=terramadre:42F941D611c061B8B9Tih3348B42
http://content.slowfood.it/upload/C2744B8811c0616C47rwq322EBA5/files/hunger%20lottery%20report_6.10.pdf

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