È Natale e nella mente i pensieri si fanno nitidi e, soprattutto, positivi. A Natale tutto è possibile e così, per essere solare, sereno e speranzoso, mi viene da pensare al declino dell’umanità. Sdrammatizziamo.
Ci hanno fatto sapere che tutto é possibile. Invece non è possibile proprio niente. Il destino dell’uomo è segnato e l’impossibile trionfa. Impossibile salvarsi, la nostra civiltà sta distruggendosi e condurrà alla distruzione anche le altre civiltà e tutti coloro che ciecamente ci seguono verso il buio. E troppo tardi. Impossibile controllare le leggi della natura che, immodificabili ed inumane, parlano chiaro. Così non si può andare avanti. Ma non si può neanche cambiare e tornare indietro. Ma dicono che tutto è comunque possibile.
“Yes we can”, si diceva qualche mese fa, colorando l’umanità di un avvenire migliore rispetto al grigio medioevo culturale dell’ultimo decennio. Invece non possiamo proprio niente. L’uomo, l’ultimo animale comparso su terra, il primo ad usare il cervello cercando di sottomettere le forze della natura, è condannato. La fisica, la chimica e la biologia si sono coalizzate contro l’uomo e contro la sua superbia. Ma l’uomo, testardo e spacciato, se ne frega e pensa ad altre scienze. Siamo una bomba ad orologeria e il conto alla rovescia è già cominciato. Resta solo da scoprire quando esploderà tutto: fra dieci, cinquanta o cento anni..
Per cui, che ci preoccupiamo a fare? Che organizziamo a fare convegni e convegnetti sui problemi del mondo, sulla fame, sull’ambiente o sulle foche canadesi? Sappiamo benissimo che nessuno sarà in grado di dissuadere i vizi dell’umanità. O perlomeno di frenarli imponendo regole, sanzioni, cambiamenti drastici al nostro modo di pensare, agire, governare, produrre e consumare. Siamo niente. Godiamoci gli ultimi sprazzi di gioia della specie uomo sul pianeta blu. Leggiamo un buon libro, fumiamoci una canna, amiamo una donna (o un uomo), ascoltiamo un disco, magari “this is the end” dei Doors. Loro lo avevano previsto. Siamo già morti, e molti di noi ancora non lo sanno! Ma non preoccupiamoci, dopo l’uomo altre specie sopravvivranno: qualche mollusco, un paio di specie unicellulari, spugne, seppie, funghi e forse anche i granchi ce la faranno. A loro l’onere di rappresentare il pianeta Terra nell’Universo.
La redazione e i collaboratori dell'era dell'eresia augurano buon natale a tutti.Che le vibrazioni siano positive. La vita continua, sono tutte fandonie.
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